Baron Pierre de Coubertin
Pierre de Fredi, barone di Coubertin, è nato il 1° gennaio 1863 a Parigi, al 20 de la rue Oudinot in una vecchia famiglia di aristocratici. Questa casa, che ereditò dai suoi genitori, gli appartenne fino al 1922.
La famiglia Fredi, alleata degli Strozzi, era originariamente romana finché un ramo dei Fredi attraversò le Alpi per stabilirsi in Francia. La tenuta di Coubertin, situata vicino a Parigi, non fu danneggiata dalla Rivoluzione francese.
A partire dalla fine del XVIII secolo, le alleanze normanne fecero sì che Pierre de Fredi, in gioventù, soggiornasse più volte al castello di Mirville nella regione di Le Havre. I suoi genitori erano ricchi, cattolici e monarchici. Dopo aver eccelso nei suoi studi in un collegio gesuita, e aver ricevuto un’ulteriore educazione a Saint-Cyr, si allontanò molto rapidamente dalla tradizione che lo preparava alla carriera militare o politica e decise invece di far parte della nuova voce dell’Europa, lavorando nella riforma dell’insegnamento.
Discepolo di Taine, il venerato naturalista francese, Pierre de Coubertin fu impressionato dal valore attribuito allo sport tra i giovani d’oltre Manica. Seguendo l’esempio degli inglesi, voleva, secondo le sue stesse parole, “rinvigorire la gioventù del suo paese”. Incontrò molte resistenze da parte dell’establishment politico ma, molto persuasivo, la Francia finì per aprirgli le porte dei licei e dei college.
Con questo primo passo intrapreso, volle sviluppare la pratica dello sport e lo spirito sportivo tra coloro che entravano nella vita attiva. Per questo, creò numerose organizzazioni sportive il cui obiettivo era quello di creare una “Francia conquistatrice” pronta a combattere pacificamente negli stadi. La sua formula è rimasta iconica: “Perché 100 si impegnino nella cultura fisica, 50 devono partecipare allo sport e 20 devono specializzarsi. Ma perché 20 si specializzino, cinque devono essere capaci di imprese straordinarie”. Tuttavia, nel creare il Pentathlon moderno (nuoto, corsa, scherma, equitazione e tiro a segno), non nasconde di aver sostenuto la preparazione di uomini capaci di riportare alla Francia l’Alsazia e la Lorena, annesse dalla Germania nel 1870.
Divenne segretario generale di un Comitato per la preparazione fisica nell’educazione nel 1888, ma la salute fisica dei giovani francesi non era più la sua unica priorità. Viaggiò molto in Europa, Gran Bretagna e Stati Uniti, distillò le sue idee innovative, preparò opinioni e convinse sempre più amici a condividere il suo punto di vista. Nel 1889, all’età di 26 anni, creò l’idea di ristabilire i Giochi Olimpici, che erano scomparsi nel 394 d.C.
Il 25 novembre 1892, quando l’Union des Sociétés Françaises de Sports Athlétiques (USFSA) celebrò il suo quinto anniversario, Coubertin, nell’anfiteatro della Sorbona, lanciò l’idea di rinnovare i Giochi Olimpici. I Giochi erano scomparsi da 15 secoli e dovevano essere fatti rivivere, modernizzati e su scala mondiale, disse. Il 23 giugno 1894, davanti a un pubblico di personalità, annunciò la creazione della manifestazione che, dopo qualche esitazione, avrebbe visto la sua prima edizione svolgersi ad Atene anziché a Parigi e nel 1896 anziché nel 1900.
Il suo lavoro si è rapidamente evoluto a due velocità. L’Olimpismo si diffuse a macchia d’olio in tutto il mondo. D’altra parte, l’organizzazione dei Giochi, almeno nel suo periodo iniziale, fu irta di difficoltà. Allo stesso tempo, Pierre de Coubertin sposò Marie Rothan, dall’Alsazia, il 12 marzo 1895, ed ebbe due figli. Purtroppo, suo figlio morirà molto giovane e sua figlia sarà fragile.
Prendendo il posto del greco Demetrius Vikelas, secondo la regola della presidenza a rotazione rimase, infatti, presidente del CIO dal 1896 al 1925 e, alla sua partenza, presidente onorario dei Giochi Olimpici. Per anni, fu l’unico ordinatore dei Giochi nella forma e nella sostanza. La Carta, il protocollo olimpico e il giuramento degli atleti furono tutti opera sua, così come le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi. Nel 1921, creò il Consiglio Esecutivo che, all’epoca, non era diretto dal Presidente del CIO, quindi partecipò a tre di essi come ospite.
Fino alla sua partenza nel 1925, si assunse da solo tutti gli oneri amministrativi e finanziari legati alla carica presidenziale. Nel 1912, a Stoccolma, sotto gli pseudonimi di Georg Hohrod (Francia) e M Eschbach (Germania), vinse il titolo di campione olimpico di letteratura con il suo L’Ode au Sport. Questo fu anche l’anno in cui il Pentathlon moderno fu introdotto nei giochi olimpici.
Coubertin morì a 74 anni il 2 settembre 1937, durante una passeggiata a Ginevra. È sepolto a Losanna nel cimitero di Bois-de-Vaux, ma il suo cuore è stato collocato in un monumento ai piedi del monte Kronion a Olimpia, dove oggi si trova l’Accademia Olimpica Internazionale.