La storia di William Wallace
Ritornò in Scozia nel 1303, solo per scoprire che gli inglesi avevano stretto la presa e che doveva ricominciare da zero per cercare di riconquistare la libertà del suo paese. La lotta di ritorno iniziò, ma le probabilità erano molto elevate contro di lui. Wallace fu infine tradito e catturato a Robroyston vicino a Glasgow, il 3 agosto 1305. (Una breve nota storica: ricordate che anche se la data sul monumento vittoriano a Robroyston afferma che la data del tradimento e della cattura di Wallace fu il 5 agosto, la maggior parte degli storici scozzesi concordano che nel “Documents Illustrative of Sir William Wallace, His Life and Times” (1841) di Joseph Stevenson, la sua cattura è data come la vigilia della festa di San Domenico, che se cercate su Google troverete variamente il 4, 7 e 8. Il ‘Handbook of Dates’ che la dottoressa Fiona Watson e la maggior parte degli altri eminenti storici usano sempre è esplicito che è il 4, quindi in altre parole, Wallace fu catturato il 3 agosto). Fu portato prima al castello di Dumbarton, dove fu lasciata la sua spada, e poi fu portato a sud, a Londra. Arrivò a Londra il 22 agosto. La folla era così grande, così ansiosa di vedere questo “assassino” scozzese che dovette essere tenuto la notte in una casa a Fenchurch Street. La mattina seguente fu portato a Westminster Hall, la parte più antica delle Houses of Parliament, dove ebbe luogo il suo finto processo. Non gli fu concessa alcuna difesa, ma riuscì a gridare sopra i suoi accusatori che era “Uno scozzese, nato in Scozia, e che non riconosceva l’Inghilterra come nazione sovrana”.
Fu legato alla coda dei cavalli, e trascinato per le strade di Londra per 6 miglia, arrivando infine a Smithfield Elms. Qui fu impiccato, poi tagliato mentre era ancora vivo. Il suo stomaco fu aperto e le sue viscere furono estratte e bruciate davanti a lui. Il suo cuore fu poi strappato via, ponendo fine alla sua vita. Il suo corpo fu fatto a pezzi, la sua testa fu infilzata su uno spuntone sul vecchio London Bridge. Le parti del suo corpo furono inviate al nord per disonorare gli scozzesi. Edoardo pensava che dandogli una morte così ignobile gli scozzesi avrebbero dimenticato Wallace, e c’erano anche connotazioni religiose. Wallace non avrebbe avuto un corpo per risorgere nel giorno del giudizio, e quindi sarebbe stato dannato per sempre.
Ma Sir William Wallace non ha bisogno di una tomba. La sua memoria vive nel cuore e nelle anime degli scozzesi, ogni generazione riconosce la sua devozione alla sua terra natale, e sarà ricordato dagli uomini e dalle donne scozzesi fino alla fine dei tempi.