Lo storytelling non è morto, ecco 10 canzoni che lo dimostrano
L’arte dello storytelling è viva e vegeta. Rispetto ai decenni passati, le canzoni di storytelling non sono più in primo piano nel rap come una volta. Ma “morto” è una forzatura. Le storie sono ancora molto dipinte nella musica in questo momento. Semmai, sono nascoste in bella vista.
Come ogni cosa, ci sono livelli a questo e uno di questi è il crimine. “Took Her to the O” di King Von è un esempio recente quasi perfetto, illustrato con il racconto della cattura di un nemico mancante. Anche se ha spiegato che la storia non è vera, l’immaginario del suo testo vi farà pensare il contrario.
Oltre a descrivere un rapido momento di violazione della legge, artisti come Reason stanno prendendo una pagina dal vecchio libro di Ice Cube e rappano su un’intera giornata. La sua canzone, “Might Not Make It”, descrive un’avventura animata di avere 24 ore di vita, in cui sceglie di fare cose come rapire le City Girls e diffondere la musica di Kendrick Lamar. I particolari della sua immaginazione trasformano questo disco in un film dei giorni nostri.
Un’altra grande parte dello storytelling è la prospettiva. Per la sua canzone “Free”, D Smoke rimbalza intorno ai ricordi in prima persona di avere il cancro e di essere intrappolato nel sistema. L’aspra scena che ritrae in cinque brevi minuti è strappalacrime con successo.
Rod Wave si sta facendo un nome riversando il suo dolore in paragrafi lirici in canzoni come “I Remember”, in cui dettaglia le prove e le tribolazioni della sua vita. Anche rapper come Meek Mill e Roddy Ricch hanno optato per i confessionali in stile diario, ricordando il tempo trascorso con Nipsey Hussle e la loro reazione alla scoperta che gli hanno sparato mortalmente in “Letter to Nipsey”. Nel caso tu sia un non credente, ecco 10 canzoni di quest’anno che lo dimostrano.
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