Paleogeografia e paleoambienti dell’evento tardo devoniano Kellwasser: Una revisione della sua espressione sedimentologica e geochimica
Il tardo Devoniano (383-359 Ma) è stato un periodo di instabilità climatica prolungata con perturbazione catastrofica degli ecosistemi marini globali al confine Frasniano-Famenniano (F-F) e Devoniano-Carbonifero (D-C). Le cause e i meccanismi dell’anossia e dell’estinzione nell’intervallo F-F non sono chiaramente delineati, e spiegazioni alternative per quasi ogni aspetto di questo intervallo sono ancora intensamente dibattute. In molte località (ma non in tutte), l’intervallo F-F è caratterizzato da due litologie scure e ricche di materiale organico: i letti Kellwasser inferiori e superiori (come originariamente descritti in Germania) che rappresentano una sequenza graduale di anossia ed estinzione oceanica. I letti di anossia del Kellwasser superiore e inferiore sono spesso chiamati collettivamente l’evento Kellwasser, e la fine di questa sequenza è all’interno dell’evento Kellwasser superiore al confine F-F. Le conoscenze attuali sono limitate da una significativa distorsione del campionamento, poiché la maggior parte degli studi precedenti ha campionato vie marine epicontinentali o piattaforme continentali passive, principalmente da località in Europa e Nord America. Insieme questi formavano un unico continente equatoriale con una catena montuosa in aumento durante il tardo Devoniano. La nostra comprensione dell’evento Kellwasser si basa quindi su dati e osservazioni provenienti da un insieme ristretto di paleoambienti che potrebbero non rappresentare la gamma completa di ambienti e condizioni oceaniche del tardo Devoniano. Nell’ultimo decennio, nuove metodologie e ricerche in altri paleoambienti in tutto il mondo confermano che l’evento Kellwasser era di portata globale, ma anche che la sua espressione varia sia con il paleoambiente che con la paleogeografia. Lo studio delle diverse espressioni geochimiche e litologiche dell’evento Kellwasser utilizzando a) un’ampia varietà di paleoambienti, b) un approccio multiproxy e c) l’inserimento dei risultati nel contesto più ampio dei modelli di biodiversità marina del tardo Devoniano è vitale per comprendere la vera portata dell’anossia oceanica e determinare le cause della crisi della biodiversità marina al confine F-F.