Parole di saggezza: Introduzione alla Filosofia
Il concetto di invisibilità è diventato popolare in tutti i tipi di letteratura. Si dovrebbe considerare il mantello dell’invisibilità di Harry Potter, il modo in cui il dottor Faustus ha ottenuto la capacità di essere invisibile attraverso il suo patto con il diavolo, e, naturalmente, non si può davvero discutere di un anello dell’invisibilità senza discutere dell’Unico Anello, che si trova nella famosa trilogia del Signore degli Anelli di Tolkein.
Cosa significa questo anello per questa storia? L’Unico Anello
Di seguito troverete la semplice descrizione della storia tratta dall’opera di Platone La Repubblica, Libro 2
Gyges era un pastore al servizio del re di Lidia; ci fu una grande tempesta, e un terremoto fece un’apertura nella terra nel luogo dove stava nutrendo il suo gregge. Stupito dalla vista, scese nell’apertura, dove, tra le altre meraviglie, vide un cavallo di bronzo cavo, con porte, al quale si chinò e guardando dentro vide un corpo morto di statura, come gli sembrò, più che umana, e che non aveva nulla addosso se non un anello d’oro; questo lo prese dal dito del morto e risalì.
Ora i pastori si riunivano insieme, secondo l’usanza, per inviare al re il loro rapporto mensile sulle greggi; egli entrò nella loro assemblea avendo l’anello al dito, e mentre era seduto in mezzo a loro ebbe l’occasione di girare la pinza dell’anello nella sua mano, quando istantaneamente divenne invisibile al resto della compagnia e cominciarono a parlare di lui come se non fosse più presente. Lui si stupì di questo, e toccando di nuovo l’anello girò il colletto verso l’esterno e riapparve; fece diverse prove con l’anello, e sempre con lo stesso risultato – quando girava il colletto verso l’interno diventava invisibile, quando verso l’esterno riappariva. Allora riuscì a farsi scegliere uno dei messaggeri che furono mandati a corte; dove, appena arrivato, sedusse la regina, e con il suo aiuto cospirò contro il re, lo uccise e prese il regno.
Supponiamo ora che ci siano due anelli magici di questo tipo, e che il giusto ne indossi uno e l’ingiusto l’altro; nessun uomo può essere immaginato di natura così ferrea da resistere alla giustizia. Nessun uomo terrebbe le mani lontano da ciò che non gli appartiene, quando può tranquillamente prendere dal mercato ciò che gli piace, o entrare nelle case e giacere con chiunque a suo piacere, o uccidere o liberare dalla prigione chi vuole, e in tutti gli aspetti essere come un Dio tra gli uomini. Allora le azioni del giusto sarebbero come quelle dell’ingiusto; entrambi arriverebbero alla fine allo stesso punto. E questo possiamo veramente affermare che è una grande prova che un uomo è giusto, non per volontà o perché pensa che la giustizia sia un bene per lui individualmente, ma per necessità, perché dovunque uno pensa di poter essere tranquillamente ingiusto, lì è ingiusto. Perché tutti gli uomini credono in cuor loro che l’ingiustizia sia molto più vantaggiosa per l’individuo della giustizia, e chi argomenta come ho supposto, dirà che hanno ragione.
Se tu potessi immaginare che qualcuno ottenga questo potere di diventare invisibile, e non faccia mai alcun male o tocchi ciò che è di un altro, sarebbe considerato dagli osservatori un miserabile idiota, sebbene lo loderebbero gli uni con gli altri, e manterrebbero le apparenze gli uni con gli altri per paura di subire anche loro un’ingiustizia.
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Titolo: La Repubblica
Autore: Platone
Traduttore: B. Jowett
Data di uscita: Agosto 27, 2008
Ultimo aggiornamento: 22 giugno 2016
Lingua: Inglese