Richard Nixon eletto presidente
Vincendo una delle elezioni più combattute della storia degli Stati Uniti, lo sfidante repubblicano Richard Nixon sconfigge il vicepresidente Hubert Humphrey. A causa della forte affermazione del candidato terzo George Wallace, né Nixon né Humphrey ricevettero più del 50% del voto popolare; Nixon batté Humphrey per meno di 500.000 voti.
Nixon fece campagna elettorale su una piattaforma progettata per raggiungere la “maggioranza silenziosa” della classe media e della classe operaia americana. Promise di “riunirci di nuovo” e molti americani, stanchi dopo anni di proteste contro la guerra e per i diritti civili, furono felici di sentire la pace tornare nelle loro strade. Anche la politica estera fu un fattore importante nell’elezione. Humphrey era stato appesantito da una politica estera democratica che aveva portato a ciò che sembrava essere l’assoluta inutilità e agonia in Vietnam. Nixon promise di trovare un modo per “la pace con onore” in Vietnam, anche se non fu mai del tutto chiaro su come questo dovesse essere realizzato. Il popolo americano, alla disperata ricerca di una via d’uscita dal pantano del Vietnam, era apparentemente pronto a dare al repubblicano l’opportunità di mettere in pratica le sue affermazioni.
Durante la sua presidenza, Nixon supervisionò alcuni drammatici cambiamenti nella politica estera della Guerra Fredda degli Stati Uniti, in particolare la sua politica di distensione con l’Unione Sovietica e la sua visita del 1972 alla Cina comunista. La sua promessa di portare la pace con onore in Vietnam, tuttavia, fu più difficile da realizzare. Le truppe americane non furono ritirate fino al 1973 e il Vietnam del Sud cadde in mano alle forze comuniste nel 1975. La presidenza di Nixon fu infine rovinata dallo scandalo Watergate.