Come le pause di 16° nota possono scuotere il tuo modo di suonare la chitarra ritmica
Come abbiamo imparato in precedenza, ogni valore di nota ritmica ha una pausa corrispondente di uguale durata. Per esempio, in 4/4, una nota da un quarto occupa una battuta intera, così come una pausa da un quarto.
Parimenti, un’ottava nota e una pausa da un ottavo occupano ciascuna mezza battuta. Bene, lo stesso vale per i sedicesimi di nota e i sedicesimi di pausa, che esploreremo in questa lezione, entrambi occupano un quarto di battuta.
L’ultima volta, abbiamo imparato a suddividere una battuta di 4/4 in quattro “quadri”, che sono gruppi di quattro sedicesimi di nota, e a contarli come segue: “1 ee e uh, 2 ee e uh, 3 ee e uh, 4 ee e uh.”
Ora vi mostrerò come sono annotate le sedici pause e vi offrirò esempi di come possono essere usate in combinazione con le sedici note e altri valori ritmici per creare una varietà di ritmi e alcune sincopi interessanti e dal suono difficile, o accentuazioni di quelle che sono normalmente considerate le parti “deboli” della battuta.
Prima di addentrarci in qualcosa di complesso, diamo un’occhiata ad alcuni modi in cui 16° note e pause possono essere combinate senza alcuna sincope, usando solo una nota ripetuta, il C (vedi Fig 1).
Nota che una pausa di 16°, che appare per la prima volta nella battuta 2, ha un doppio “gancio”, rispetto al gancio singolo di una pausa di ottavo. Notate anche che, nelle battute 2 e 4, ho ripetuto lo stesso ritmo ma annotato in modo diverso, prima con una sedicesima nota seguita da una sedicesima pausa, poi con un’ottava staccata.
Come ricorderete, il segno di staccato – quel piccolo punto posteriore posto direttamente sopra o sotto una nota – vi dice di accorciare il suo valore ritmico, o durata, del 50 per cento. Così un’ottava nota staccata prende il posto di una sedicesima nota e di una sedicesima pausa, rendendola una notazione più semplice ed economica che è più facile da leggere e da elaborare mentalmente.
Sempre guardando le battute 2 e 4 della Fig 1, nota anche come, sulla battuta 1 in ciascuna di queste battute, una singola nota in sedicesimi può essere indicata con una doppia bandiera attaccata al suo gambo, che corrisponde al doppio gancio del 16° resto.
In alternativa, essa può essere abbinata ad altre 16° note che cadono nello stesso battito, anche se c’è una pausa che le separa, come illustrato nel battito 2 delle battute 2 e 4. Qui, le 16° note sono collegate da un singolo fascio orizzontale sotto gli steli, quello che è conosciuto come il fascio primario, che è usato per le ottave, e un fascio secondario parziale, o “rotto”, è aggiunto per indicare ogni singola 16° nota.
Ancora una volta, sto presentando queste opzioni di notazione alternativa come esempi di modi accettabili e comuni in cui sono scritti i ritmi di sedicesima nota, in modo che tu sia in grado di riconoscerli e leggerli quando li incontri e anche sapere come annotarli da solo.
Il nostro prossimo esempio includerà alcune sincopi, con pause di 16° che cadono sul primo o sul terzo “slot” di 16° nota della battuta. Questo sarebbe o il numero di battuta o il conteggio della “e”, permettendo alle sincopi in 16° di verificarsi sul secondo o quarto slot di 16° nota, cioè i conteggi “ee” o “uh”.
E di nuovo, per concentrarci strettamente sui ritmi, useremo solo una nota ripetuta, in questo caso il Mi (vedi Fig 2).
Come sempre, batti il piede su ogni battuta mentre suoni, contando le suddivisioni. Iniziate lentamente, usando all’inizio tutti i colpi verso il basso.
Poi, una volta che senti di aver padroneggiato i ritmi, prova a suonare ogni esempio di nuovo ad un tempo più veloce, questa volta usando quello che io chiamo 16° nota “pendulum picking”, che è un continuo movimento down-up-down-up della mano del plettro attraverso ogni battuta, indipendentemente dal fatto che tu stia o meno prendendo ogni 16° nota.
Come vedrete nei suggerimenti di plettro sopra le schede qui, qualsiasi nota che cade sulla prima o terza nota in 16° di una battuta deve essere presa con un movimento verso il basso e qualsiasi nota che cade sulla seconda o quarta nota in 16° (su “ee” o “uh”) deve essere presa con un movimento verso l’alto. L’uso di questa tecnica aiuterà a garantire una sensazione ritmica fluida.