Françoise, Marquise de Maintenon

Si prega di aiutare a sostenere la missione di Nuovo Avvento e ottenere il contenuto completo di questo sito web come un download immediato. Include l’Enciclopedia Cattolica, i Padri della Chiesa, la Summa, la Bibbia e altro ancora per soli 19,99 dollari…

Nata a Niort il 28 novembre 1635; morta a Saint-Cyr il 15 aprile 1719. Era la nipote del celebre scrittore protestante Agrippa d’Aubigné. Constant d’Aubigné, figlio di Agrippa, imprigionato nel castello Trompette a Bordeaux con il sospetto di intromettersi con gli inglesi, aveva sposato nel 1627 Jeanne de Cardillac, figlia del suo carceriere. Di nuovo imprigionato a Niort con l’accusa di cospirare contro il cardinale de Richelieu, fu accompagnato in prigione da sua moglie, e fu in questa prigione di Niort che nacque Françoise. Fu battezzata come cattolica, suo padre era già stato accolto nella Chiesa. Nel 1639 la famiglia andò in Martinica, ma tornò in Francia nel 1645. Françoise fu allora affidata a Madame de Villette, una zia protestante, che minò la fede della bambina. Un ordine del tribunale trasferì Françoise alle cure di una parente cattolica, Madame de Neuillant, ma per un certo tempo né la gentilezza né la successiva severità di quest’ultima, né gli sforzi delle Orsoline di Niort, che tennero Françoise gratuitamente per qualche tempo, poterono contrastare l’influenza di Madame de Villette. Si convertì infine all’età di quattordici anni grazie all’influenza delle Orsoline di Rue Saint-Jacques a Parigi. Nel giugno 1652, Françoise, avendo perso sua madre e trovandosi ridotta quasi alla povertà, acconsentì a sposare il celebre poeta burlesco Scarron, che era zoppo. Si prese cura di lui, gli fu fedele e raccolse intorno a sé un gruppo di scrittori famosi. Poiché leggeva il latino e parlava l’italiano e lo spagnolo, ebbe poche difficoltà ad unirli alla sua cerchia.

Scarron morì il 7 ottobre 1660. Françoise, che aveva conservato la sua verginità durante questo strano matrimonio, era allora una bella vedova di venticinque anni; ottenne dalla regina madre una pensione di 2700 livres (circa 540 dollari), e si ritirò nel convento delle Suore Ospedaliere di Nostra Signora. Avendo ricevuto l’ingresso nei circoli degli Albret e dei Richelieu, fece conoscenza con Madame de Sévigné, Madame de La Fayette e Madame de Montespan. Fu chiamata “la charmante malheureuse” e la società cominciò a interessarsi a lei. Nel marzo 1670, Madame de Montespan la invitò ad intraprendere l’educazione dei bambini che aveva partorito a Luigi XIV. Françoise accettò e intraprese il lavoro in una casa situata in Rue de Vaugirard, dedicandosi con entusiasmo ai bambini, e soprattutto il Duca del Maine le fu sempre molto grato. Quando nel luglio 1674 i bambini furono legittimati, Françoise li seguì a Corte: fu l’inizio della sua fortuna. All’inizio, come lei stessa racconta, dispiacque molto al re; egli la considerava un bel esprit, interessato solo alle cose sublimi. Ben presto, tuttavia, egli le diede 200.000 livres (40.000 dollari); con questo acquistò le terre di Maintenon, e alla fine di gennaio del 1675, il re in piena Corte la nominò signora di Maintenon, titolo con il quale fu d’ora in poi conosciuta. Una lotta silenziosa, i cui dettagli si possono trovare nelle lettere di Mme de Sévigné, iniziò tra lei e Mme de Montespan. L’Abbé Gobelin, confessore di Mme de Maintenon, le rappresentò che la salvezza del re esigeva che rimanesse a Corte.

Nel 1680 fu nominata dama di camera del Delfino. L’affetto del re per Madame de Fontanges mostrava che l’influenza di Madame de Montespan stava diminuendo. I seri sforzi di Mme de Maintenon per riconciliare il re e la regina, Marie-Thérèse, furono facilitati dalla morte di Mlle de Fontanges (1681), e portarono alla disgrazia di Mme de Montespan. La regina morì, tuttavia, il 30 luglio 1683, e da quel momento si verificò l’arguzia di certi cortigiani che, parlando di Mme de Maintenon nel 1680, la chiamavano “Mme de Maintenant”. Luigi XIV le diceva: “Ci rivolgiamo ai papi come ‘Vostra Santità’, ai re come ‘Vostra Maestà’; di voi dobbiamo parlare come ‘Vostra Fermezza’ (Votre Solidité)”. All’inizio del 1684 Luigi XIV sposò segretamente Mme de Maintenon. Questo matrimonio è provato, principalmente: (1) da due lettere che Godet des Marais, vescovo di Chartres e direttore spirituale di Mme de Maintenon, scrisse al re e a Mme de Maintenon nel 1697; (2) dal contratto di matrimonio del Comte de Choiseul, un contratto sul quale si può vedere, nell’angolo della pagina, dove il re e il Gran Delfino avevano anche firmato, la firma “la marquise d’Aubigné.”

La signora de Maintenon avrà un ruolo di primo piano nella politica per i successivi trentuno anni: il re veniva con i suoi ministri a lavorare nella sua stanza; riceveva principi stranieri, generali e ambasciatori. Non era insolito che Luigi XIV rimanesse con lei dalle cinque alle dieci di sera. Non si imponeva al pubblico, ma più si sforzava di cancellarsi, più il suo potere cresceva.

Per molto tempo gli storici si sono fatti un’opinione errata di Madame de Maintenon; l’hanno giudicata solo dai “Mémoires” di Saint-Simon, che la odiava, dalle lettere della Principessa Palatina, che le sono aspramente antagoniste, e dalle interpolazioni e falsificazioni di La Beaumelle, il primo editore delle lettere di Madame de Maintenon. Grazie al lavoro di Lavallée, non si dà più importanza alle pubblicazioni di La Beaumelle e la storia le dà un giudizio più equo. Le lettere scritte a lei da Luigi XIV durante le sue campagne militari mostrano quanto ardentemente e patriotticamente si sia interessata ai destini della Francia. Lei sostenne il maresciallo de Villars contro i suoi nemici, che lo trattavano come un pazzo, e fu in gran parte grazie ai consigli di Mme de Maintenon che egli fu messo alla testa dell’esercito, e fu così in grado di salvare la Francia con la vittoria di Denain. Ma l’influenza di Madame de Maintenon si fece sentire soprattutto in materia di religione; ed è per questo che incorse nell’odio dei protestanti e dei giansenisti. Il carattere straordinario del suo destino le fu rappresentato da molti dei suoi consiglieri come una “meravigliosa vocazione”, che per “una specie di miracolo” l’aveva messa accanto al monarca più potente del mondo. Era ansiosa che il re non dimenticasse le sue responsabilità spirituali. Si può dire che, senza l’influenza di Madame de Maintenon, la fine del regno di Luigi XIV avrebbe probabilmente assomigliato, per depravazione ed eccessi, al successivo regno di Luigi XV. Fu in gran parte grazie a lei che Luigi fu riportato sulla retta via, e fu grazie alla sua influenza che i cortigiani arrivarono a riconoscere che l’empietà, la blasfemia e la licenziosità erano ostacoli all’avanzamento.

La sua grande preoccupazione era la conversione della Corte. Questo spiega come accadde che, nel suo zelo per la religione, favorì alcuni dei funzionari che mostrarono la più grande severità verso i protestanti; ma “è un errore”, scrive M. Lavisse, “incolpare Mme de Maintenon per la revoca dell’Editto di Nantes”. Dopo aver autorizzato Mme Guyon a venire a tenere conferenze a Saint-Cyr, Mme de Maintenon, avvertita da des Marais, cercò di arrestare la diffusione del quietismo; l’opposizione che incontrò da parte di Fénelon e di Mme de la Maisonfort, terminò nel 1698 con le lettres de cachet, ordinando il ritiro di Mme de la Maisonfort, du Tour e de Montaigle nei conventi. Fu la signora de Maintenon che, nell’agosto 1695, fece nominare Louis-Antoine de Noailles, vescovo di Châlons, alla sede di Parigi; ma dal 1699, sotto l’influenza di des Marais, si staccò da Noailles, troppo incline al giansenismo. La signora de Maintenon, il cui ruolo era spesso così difficile e che non di rado si trovava in situazioni molto delicate, era solita confessare di aver passato molte ore di stanchezza; si paragonava ai pesci degli stagni di Marly, che, languendo nelle acque scintillanti, desideravano le loro case fangose. Ma cercava sempre di scrollarsi di dosso questa sensazione di solitudine impegnandosi nell’insegnamento e nelle opere di carità. La sua carità fu celebrata, e a Versailles fu chiamata la “madre dei poveri”. Delle 93.000 livres (18.600 dollari) che il re le dava annualmente, lei ne distribuiva da 54.000 a 60.000 in elemosina. Non solo non approfittò della sua posizione per arricchirsi, ma non ne fece uso per favorire la sua famiglia. Suo fratello, conte d’Aubigné e già luogotenente generale, non divenne mai maresciallo di Francia.

La grande gloria di Madame de Maintenon è il suo lavoro nella causa dell’educazione. Adorava i bambini. Allevò le sue nipoti, la contessa di Caylus e la duchessa di Noailles, e si occupò dell’educazione della duchessa di Borgogna, che sembrava destinata a diventare un giorno regina di Francia. Quando la Corte era a Fontainebleau, Madame de Maintenon amava andare nel piccolo villaggio di Avon per insegnare il catechismo ai bambini, che erano sporchi, stracciati e coperti di parassiti. Organizza anche una scuola per loro. Nel 1682 fece educare cinquanta ragazze a Rueil da un’orsolina, Madame de Brinon. Il suo zelo per l’educazione aumentò: il collegio di Rueil fu trasferito nel febbraio 1684 a Noisy-le-Sec, dove furono educate 124 ragazze; poi, nel 1686, a Saint-Cyr, nei magnifici edifici che Mansart aveva iniziato a costruire nel giugno 1685. La casa di Saint-Cyr, chiamata “Institut de Saint-Louis”, era destinata a ricevere 200 ragazze, che dovevano essere povere e anche in grado di dimostrare quattro gradi di nobiltà da parte del padre; all’uscita da questa casa ognuna doveva ricevere una dote di 3000 corone. La signora de Maintenon si interessava attivamente a tutto a Saint-Cyr; era la hostess e la serva della casa, badava alle provviste, conosceva il numero di grembiuli, tovaglioli, ecc. L’idea primaria legata alla fondazione di Saint-Cyr era molto originale. “Lo scopo di Saint-Cyr”, scriveva il gesuita La Chaise, confessore del re, “non è quello di moltiplicare i conventi, che aumentano abbastanza rapidamente da soli, ma di dare allo Stato donne ben educate; ci sono molte buone suore, e non un numero sufficiente di buone madri di famiglia. Le giovani donne saranno educate più adeguatamente da persone che vivono nel mondo”. Le costituzioni della casa furono sottoposte a Racine e Boileau, e allo stesso tempo a Père La Chaise e Abb, Gobelin. Fénelon venne a Saint-Cyr a predicare; Lulli compose la musica per i cori; Mme de Brinon sviluppò tra gli allievi il gusto per la declamazione; Racine fece recitare alle giovani donne Esther (gennaio e febbraio 1689) e Athalie (5 aprile 1691). Ma il successo stesso di questi pezzi, a cui Luigi XIV e la Corte assistettero, turbò infine molti animi; sia i gesuiti che i giansenisti erano d’accordo nel biasimare lo sviluppo di questo gusto per il teatro nelle giovani ragazze. Su istigazione di des Marais, Madame de Maintenon trasformò Saint-Cyr: il 1° dicembre 1692, il pensionnat divenne un collegio monastico, soggetto all’Ordine di Sant’Agostino. Questa trasformazione, tuttavia, non cambiò il fine per cui la casa era stata fondata: delle 1121 signore che passarono per Saint-Cyr dal 1686 al 1773, solo 398 divennero suore, 723 rimasero nel mondo. E anche dopo la trasformazione di Saint-Cyr, il corso di istruzione rimase, secondo l’opinione di M. Gréard, incomparabilmente superiore, per completezza e durata, a quello di qualsiasi altra casa di istruzione del XVIII secolo. Gli “Entretiens”, le “Conversazioni” e i “Proverbi” di Mme de Maintenon, con cui formava i suoi studenti, occupano una posizione unica nei contributi delle donne alla letteratura francese.

Mme de Maintenon lasciò Versailles la sera del 30 agosto 1715, trentasei ore prima della morte del re, che la raccomandò al Duc d’Orléans, e disse di lei alla fine: “Mi ha aiutato in tutto, soprattutto a salvare la mia anima”. Andò a vivere a Saint-Cyr in un profondo ritiro, che fu interrotto solo dalla visita che le fece il 10 giugno 1717 lo zar Pietro il Grande di Russia. La notizia dell’imprigionamento a Doullens del duca del Maine, compromesso dalla congiura di Cellamare (1718-19), rattristò e forse accorciò i suoi ultimi anni. Nel gennaio 1794 la sua tomba fu profanata dai rivoluzionari, che spogliarono il suo cadavere, lo mutilarono e lo gettarono in una grande buca del cimitero. Quanto all’Institut de Saint-Louis, fu chiuso nel 1793.

Fonti

BIBLIOGRAFIA: Oltre alle memorie dell’epoca (vedi bibliografia a Luigi XIV), consultare Mme de Maintenon, Oeuvres, ed. Lavallée (12 voll., Parigi, 1854); Gréard, Extraits de Mme de Maintenon sur l’éducation (Parigi, 1884); Godet des Marais, Lettres à Mme de Maintenon, ed. Berthier (Parigi, 1907); Souvenirs sur Mme de Maintenon, pubblicato da Haussonville e Hanotaux (3 voll., Parigi, 1902-04); Duc de Noailles, Hist. de Mme de M. (4 voll, Paris, 1848-59); Lavallée, Mme de M. et la Maison royale de St-Cyr (Paris, 1862); Read, La petite-fille d’Agrippa d’Aubign, in Bulletin de la Soc. de l’hist. du protestantisme, XXXVI-XXXVII; de Boislisle, Scarron et Françoise d’Aubign, (Paris, 1894); Geffroy, Mme de M. d’après sa correspondance (2 vols, Paris, 1887); Baudrillart, Mme de M. et son rôle politique in Revue des Questions historiques, XLVIII (1890); Brunetière, Questions de critique (Paris, 1889); D “llinger, Die einflussreichste Frau der französischen Gesch. in Akadem. Vortrége (Monaco, 1889); Maintenon, Corrispondenza segreta con la principessa des Ursins (tr, London, 1827); Billington, Mme de Maintenon and St-Cyr in Irish Monthly, XXXVII (Dublin, 1904), 524-31, 608-15; Morrison, Mme de Maintenon, une étude (New York, 1886); Montespan, Triumph of Mme de Maintenon in Classic Memoirs, I (New York, 1901), 180-202; Dyson, Mme de Maintenon (London, 1910).

A proposito di questa pagina

Citazione APA. Goyau, G. (1910). Françoise, marchesa di Maintenon. In L’enciclopedia cattolica. New York: Robert Appleton Company. http://www.newadvent.org/cathen/09548b.htm

Citazione MLA. Goyau, Georges. “Françoise, marchesa di Maintenon”. L’enciclopedia cattolica. Vol. 9. New York: Robert Appleton Company, 1910. <http://www.newadvent.org/cathen/09548b.htm>.

Transcription. Questo articolo è stato trascritto per il Nuovo Avvento da Charles W. Herman. Dedicato alle Suore Scolastiche di Notre Dame in apprezzamento del loro fedele e generoso servizio ai giovani.

Approvazione ecclesiastica. Nihil Obstat. 1 ottobre 1910. Remy Lafort, censore. Imprimatur. +John M. Farley, Arcivescovo di New York.

Informazioni di contatto. L’editore di New Advent è Kevin Knight. Il mio indirizzo e-mail è webmaster at newadvent.org. Purtroppo non posso rispondere a tutte le lettere, ma apprezzo molto il vostro feedback – specialmente le notifiche su errori tipografici e annunci inappropriati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.