Una nuova mappa mostra la salinità degli oceani della Terra
Uno strumento costruito dalla NASA a bordo di un satellite internazionale ha fatto la sua prima mappa globale della salinità dei mari della Terra, solo tre mesi dopo che il sensore high-tech è stato lanciato in orbita.
Sulla mappa colorata, il giallo e il rosso rappresentano aree di maggiore salinità (o contenuto di sale), con il blu e il viola che indicano aree di minore salinità. Le aree colorate di nero sono lacune nei dati.
Conosciuto come Aquarius, lo strumento sta facendo le prime osservazioni spaziali della NASA delle variazioni di salinità sulla superficie dell’oceano, una componente chiave del clima della Terra che influenza la circolazione oceanica ed è collegata al ciclo di acqua dolce intorno al pianeta.
Finora, lo strumento sta eseguendo meglio di quanto gli scienziati della NASA si aspettassero. La nuova mappa è stata fatta dalle prime due settimane e mezzo di dati di Aquarius.
Lo strumento è stato lanciato nello spazio il 10 giugno 2011 ed è diventato operativo il 25 agosto.
La nuova mappa di Aquarius rivela caratteristiche di salinità dell’oceano prevalentemente ben note, come la salinità più alta nei subtropici, la salinità media più alta nell’Atlantico rispetto agli oceani Pacifico e Indiano, e la salinità più bassa nelle fasce piovose vicino all’equatore, l’Oceano Pacifico più settentrionale e altrove.
Queste caratteristiche sono legate a modelli su larga scala di precipitazioni ed evaporazione sull’oceano, il flusso dei fiumi e la circolazione oceanica. Aquarius è costruito per monitorare come queste caratteristiche cambiano nel tempo, e studiare il loro legame con il clima e le variazioni meteorologiche.
In aggiunta ai modelli su larga scala, la mappa mostra dettagliati contrasti regionali nei livelli salini delle acque di superficie, come una zona sorprendentemente grande di bassa salinità associata all’acqua che scorre fuori dal Rio delle Amazzoni.
Anche se lo strumento ha funzionato in modo ammirevole, i primi dati contengono alcune incertezze, e c’è molto lavoro da fare per calibrare e validare le informazioni.
Per esempio, i venti forti e le basse temperature superficiali hanno fatto sì che le misurazioni del sale negli oceani più meridionali non siano ancora affidabili, ma gli scienziati hanno tutto il tempo per mettere a punto i loro dati.
Aquarius dovrebbe mappare la salinità in oceano aperto una volta ogni sette giorni per almeno tre anni.
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